NOTTINGHAM
Forse in quel cor sensibile
Si fe' natura il pianto:
D'una fatal mestizia
Anch'io son preda intanto,
Anch'io mi struggo in lagrime …
Ed il perché non so!
Talor mi parla un dubbio,
Una golosa voce …
Ma la ragion sollecita
Sperde il sospetto atroce;
AH! Che mai nel cor degli angeli
La colpa entrar non può.
SCENA SETTIMA
Cecil, gli altri Lord del parlamento e detti.
CECIL
Duca, vieni: a conferenza
la Regina i Pari invita.
NOTTINGHAM
Che si vuole?
CECIL
a voce bassa, volgendo a Roberto un'occhiata feroce
Una sentenza
Troppo a lungo differita.
NOTTINGHAM
porge la destra a Roberto come in atto d'accomiatarsi: è commosso vivamente, e però lo bacia, ed abbraccia con tutta l'effusione dell'amicizia
Vengo. Amico...
ROBERTO
Sul tuo ciglio
Una lagrime spuntò! …
M'abbandona al mio periglio …
Tu lo dei!
CECIL
a Nottingham
Vieni.