SCENA DODICESIMA Anna dalla sua prigione. Si presenta in abito negletto, e col capo scoperto; si avanza lentamente, assorta in profondi pensieri. Silenzio universale. Le Damigelle la circondano vivamente commosse. Ella le osserva attentamente; sembra rasserenarsi.
Scena ed Aria Finale
ANNA Piangete voi? donde tal pianto? È questo Giorno di nozze. Il Re mi aspetta è acceso, Infiorato l'altar. - Datemi tosto Il mio candido ammanto; il crin m'ornate Del mio serto di rose Che Percy non lo sappia - il Re l'impose.
CORO Oh! memoria funesta!
ANNA Oh! chi si duole? Chi parlò di Percy? Ch'io non lo vegga; Ch'io m'asconda a' suoi sguardi. - È vano - Ei viene Ei m'accusa ei mi sgrida. Oh! mi perdona Infelice son io. Toglimi a questa Miseria estrema Tu sorridi? oh gioia! Non fia, non fia che qui deserta io moia! Al dolce guidami Castel natìo, Ai verdi platani, Al queto rio Che i nostri mormora Sospiri ancor. Colà, dimentico De' corsi affanni. Un giorno rendimi De' miei prim' anni. Un giorno solo Del nostro amor.
CORO Chi può vederla a ciglio asciutto, In tanto affanno, in tanto lutto, E non sentirsi spezzare il cor?