FIORDILIGI Ei parte... senti... ah no... partir si lasci, Si tolga ai sguardi miei l'infausto oggetto Della mia debolezza. A qual cimento Il barbaro mi pose!... Un premio è questo Ben dovuto a mie colpe!... In tale istante Dovea di nuovo amante I sospiri ascoltar? L'altrui querele Dovea volger in gioco? Ah, questo core A ragione condanni, o giusto amore! Io ardo, e l'ardor mio non è più effetto D'un amor virtuoso: è smania, affanno, Rimorso, pentimento, Leggerezza, perfidia e tradimento! (Guglielmo, anima mia! Perché sei tanto ora lungi da me? Solo potresti... ahimè! tu mi detesti, mi rigetti, m'aborri... io già ti veggio minaccioso, sdegnato; io sento i rimproveri amari, e il tuo tormento.)